La sponda delle Alpi Lepontine sulla quale si arrampicano le frazioni di Menarola è segnata da molti percorsi, alcuni dei quali antichi come i suoi insediamenti: lungo la valle della Forcola e oltrepassando il Passo omonimo nei secoli passati era abbastanza frequente incontrare carovane di spalloni e di muli carichi di merci che transitavano dalla Valchiavenna alla Valle Mesolcina. Più tardi, i sentieri più alti ed appartati furono percorsi per il contrabbando fra Italia e Svizzera. Ora, ovviamente, questi tracciati sopravvivono e vengono mantenuti per collegare le frazioni fra loro, per garantire l'accesso agli alpeggi, o con finalità turistiche.
La strada carrozzabile che è ormai salita fino ai primi alpeggi ne ha reso l'uso saltuario e parziale, ma ha aperto il territorio di Menarola ad un pubblico che difficilmente avrebbe potuto arrivarci sui vecchi sentieri. Essa rende più agevole l'accesso ai tratti più alti e panoramici del territorio, consentendo di abbandonare la macchina già ad una quota abbastanza elevata – arriva oltre i 1330 m di quota – per non patire il caldo della salita dalla bassa quota, e porta direttamente al percorso prescelto secondo le possibilità di ciascuno.
Una passeggiata particolarmente agevole e nello stesso tempo piacevolissima e panoramica è quello offerta dal Trecciolino, poco sopra ai 1000 m di quota. Si tratta di un vecchio sentiero ben costruito ed ampio, lungo il quale si articolarono per anni i lavori di scavo e di manutenzione dei condotti in caverna che – come una grande gronda – raccolgono e portano l'acqua dei torrenti sopra la centrale idroelettrica di Mese. È una lunga passeggiata in piano, in gran parte ombreggiata d'estate, che offre scorci meravigliosi verso la valle e verso i monti dell'altro versante. Con il variare dell'orientamento rispetto al sole determinato dall'andamento della montagna, il visitatore può incontrare vegetazioni assai varie, tipiche a tratti del bosco di mezza quota, a tratti di un mondo più caldo e più asciutto che può essere quasi definito... mediterraneo. Passeggiata adatta per tutti, può essere organizzata in tutte le stagioni.
Come ci si arriva. Si sale longo la strada di Menarola fin poco oltre la frazione della Voga, e poi nella direzione dei Maggenghi. In corrispondenza del segnale di divieto di transito ai mezzi che non hanno il permesso (permesso che si ottiene acquistandolo ai bar di Gordona), sulla sinistra un vialetto sterrato porta al parcheggio. Il sentiero prosegue, sia a destra, sia a sinistra della carrozzabile.
Procedendo po' più avanti sulla strada carrozzabile – per questo tratto è necessario il permesso – un sentiero forestale non percorribile con l'auto, ma pianeggiante ed ampio, è stato realizzato anche in corrispondenza dei primi maggenghi, poco dopo il sentiero pedonale che porta a Solerolo.
Il largo sentiero ombreggiato si addentra verso Nord in una zona ricca di larici, offrendo magnifici scorci sul fondovalle e sui boschi di Menarola. Al termine del percorso, un tavolo rustico realizzato con i tronchi di vecchi larici è pronto per la merenda.
Un po' più impegnativa è la salita sulla vecchia via del Passo della Forcola, per il quale rimandiamo a questa eccellente descrizione. Molti poi sono i siti che descrivono anche dal punto di vista tecnico le ascensioni possibili sui monti di Menarola. Rimandiamo a loro.
PS La strada provinciale di Menarola è aperta a tutti fino poco oltre alla frazione di Voga. Essa poi prosegue raggiungendo posizioni panoramiche di grande bellezza, ma per accedervi in auto è necessario acquistare un permesso di transito – chiedere il biglietto ai bar di Gordona.